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Giardino dei Giusti

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 Viviamo nella speranza e costantemente quella speranza è sfidata dalla storia, la storia sfida la nostra speranza, dobbiamo combattere contro gli eventi che emergono dalla storia. Speriamo, ma dobbiamo combattere contro la storia per tenere viva la speranza. (Nadine Gordimer)

 

 

Gabriele Nissim, scrittore e saggista, non è propriamente la voce di uno storico, pur importante sia la voce degli storici, non è voce d’ortodossia, è voce di un uomo che insieme ad altri uomini crede nei giusti. Ha scritto un libro che si intitola : 'La bontà insensata. Il segreto degli uomini giusti' : una riflessione sui gesti d’amore come resistenza al male assoluto dei totalitarismi della storia. Un compagno di viaggio, tra altri importanti per Nissim quali : Hanna Arendt, Vasilij Grossman… è Moshe Bejski, uomo esemplare per poter raccontare l’esperienza e l’esempio di ribellione pacifica che molte persone, in differenti luoghi del mondo, scelgono di attuare ogni giorno contro la violenza delle dittature. Nissim, particolarmente sensibile alle tematiche della Shoah e dei Gulag, ha promosso, a Milano, la costruzione del ‘Giardino dei giusti di tutti i genocidi’ ed il primo parco italiano dedicato alle vittime dei campi di concentramento. Altri parchi sono poi sorti a Firenze, Padova, Catania … Tra i suoi libri : 'L’uomo che fermò Hitler '(2001), 'Ebrei invisibili: i sopravvissuti dell’Europa orientale dal comunismo ad oggi' (1995), 'Una bambina contro Stalin' (2007), 'Il tribunale del bene' , 'La storia di Moshe Bejski, l’uomo che creò il Giardino dei Giusti ' (2014 Mondadori), 'La lettera a Hitler. Storia di Armin T. Wegner, combattente solitario contro i genocidi del Novecento '( 2015 Mondadori) In un’intervista Nissim afferma di aver voluto esprimere la storia dal punto di chi vuole valorizzare le iniziative degli uomini che hanno difeso la dignità umana durante i totalitarismi. Accanto alla memoria del male, Nissim ritiene bisognerebbe costruire una memoria del bene perché la memoria del bene è quella che dà la speranza e fa capire ad ogni individuo, ai giovani, che ogni persona ha le potenzialità di fare qualcosa per spingere la storia in un’altra direzione: ‘…il bene è una peculiarità che è alla portata di tutti’ egli sostiene. Poi cita alcuni amici, coloro coi quali egli si confronta e dai quali ha ricevuto consigli. E nomina Moshe Bejski, il fondatore del ‘Giardino dei Giusti’, a Gerusalemme. Cosa ha capito Moshe Bejski che era finito nella lista di Schindler ed era sopravvissuto per miracolo dopo che nella sua Polonia erano morti i suoi genitori e tre milioni di ebrei? Ebbene, Moshe ha dedicato la vita alla ricerca dei giusti, alla ricerca dei non ebrei che, a rischio della vita, avevano salvato degli ebrei. Nissim vuole rendere omaggio a Bejski in quanto, se questo giardino esiste, è merito suo . Potremmo definire Moshe Bejsky un ‘pescatore di perle’: una persona che è stata capace di riportare alla luce degli episodi di umanità di cui molto spesso gli storici non parlano perché ‘…ricordare il bene - sostiene Nissim - è un atteggiamento che richiede forse un comportamento da poeti, più che da storici e sono i poeti coloro i quali hanno la forza di raccontare queste storie di bene e di farle conoscere a tutti ‘ Anche di questi tempi, la banalità del male si moltiplica ciecamente ma anche oggi ci sono sentinelle intrepide, fari per la via. Un esempio è un’ attivista eritrea che ha fondato l’associazione 'Ong Gandhi' e ha scritto un libro importante: 'Occhi nel deserto. Gandhi nel deserto del Sinai', Edizioni Sui, 2014. Questa donna coraggiosa ha fornito le prove degli atti mostruosi compiuti sugli eritrei (anche bambini, preadolescenti, donne…) nel Sinai, in Sudan, in Libia e ancora altrove ed è riuscita a salvare molte vite. Alganesh Fessaha, questo il suo nome segnalato anche dalla trasmissione radiofonica Rai: ‘Uomini e Profeti’ sul cui sito si trovano i link per chi ne voglia sapere di più, è stata recentemente onorata con il titolo di Giusta nel giardino di Gariwo il 6 marzo, Giornata Europea dei Giusti (European day of the Righteous) proclamata dal Parlamento Europeo nel 2012.

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